Rivisitazione dell’opera
Nuovo appuntamento con gli “student’s Contest” di Fashion Avenue Academy.
Questa volta è la studentessa Samuela Buttini ad aggiudicarsi il merito di miglior progetto e veder pubblicata in un articolo/intervista la sua opera “Il Minimal del Movimento” realizzata per Art&Craft.
Mi chiamo Samuela Buttini, ho 20 anni, vengo da Loreto Aprutino (Pescara) e da un anno vivo a Milano per frequentare il corso annuale di Fashion Avenue Accademy e diventare una Make up Artist.
Una tra le nostre materie è Art&Craft dove studiamo storia dell’arte e la relazione che si crea tra arte, moda e make-up. Per il progetto di rivisitazione in chiave moderna di un’opera del periodo storico tra Rinascimento e Neoclassicismo ho scelto “Scudo con testa di Medusa” di Caravaggio. Quest’opera mi ha sempre attratto per la sua espressività, e i movimenti di luce e ombre che si creano attraverso l’uso del colore.
Ho intitolato la mia opera “Il Minimal del Movimento”, per esaltare le linee curve e il dinamismo caratteristica del Barocco, e ridefinirle in maniera composta e minimale.
Inizialmente ho fatto molta ricerca sul web per approfondire sia il periodo storico, per potermi immergere totalmente nel lavoro, sia l’opera d’arte lasciandomi trasportare dalle varie sensazioni che mi trasmetteva. Per creare movimento, fulcro del mio lavoro, ho pensato di utilizzare il fil di ferro, un materiale malleabile che permette di essere modellato a proprio piacimento. Ho fatto molte prove in modo da poter creare curve, forme e volumi. La prima idea si basava sull’utilizzo del fil di ferro come struttura per poi avvolgere i capelli della modella e creare direttamente con essi le varie linee; in un secondo momento ho pensato di utilizzare solamente il filo e creare così una struttura molto più grande e complessa, ma essendo il fil di ferro sottile non risultava abbastanza d’impatto.
Quindi nessuna di queste idee rendeva giustizia a ciò che volevo realizzare, fino a quando ho pensato di utilizzare delle garze mediche di colore nero per avvolgere il filo. Il risultato mi piaceva molto, così ho deciso di utilizzare questa tecnica, mentre per il viso ho creato una base nera che si sfuma verso il basso fino a fondersi con il colore dell’incarnato, questo perché l’intensità del colore che mano a mano va svanendo lascia intravedere l’espressività e raggiunge l’effetto che volevo ottenere.
Al momento dello scatto la mia insegnante mi ha aiutata a dare ancora più volume e a posizionare le luci esaltando il lavoro.
Alla fine del lavoro non solo mi sono sentita soddisfatta ma anche felicemente sorpresa, non credevo di poter realizzare un’opera di questo livello, e ciò mi ha dato molta grinta e voglia di migliorarmi sempre di più.